International Gramsci Society Newsletter
Number 9 (March, 1999): 37-39 < prev | tofc | next >  

Gramsci a Ustica

Alessandro Fellegara

Abstract della tesi di laurea in Letteratura Italiana (Università di Genova) su "Antonio Gramsci al confino di Ustica".

La mancanza di uno studio approfondito su Gramsci al confino di Ustica è cosa ormai nota nel panorama degli studi gramsciani. Le recenti pubblicazioni degli epistolari gramsciani e le attive ricerche di inediti hanno prodotto numerose nuove edizioni, ma anche in questi fondamentali volumi le notizie sono per lo più frammentarie e generiche. Perfino il volumetto Gramsci a Ustica riproduce le lettere di Gramsci, Berti e Bordiga, omettendo un apparato di note, così necessario per un argomento troppo spesso considerato di secondo piano. Ciò di cui infatti si sente il bisogno è di un volume di riferimento che ordini organicamente tutte le fonti disponibili su Gramsci al confino di Ustica e sul confino stesso.

Nell'archivio dell'Istituto Gramsci sono tuttora conservate 21 lettere e 49 cartoline inedite provenienti dalle isole di confino e dal carcere palermitano e indirizzate a Gramsci recluso a San Vittore (1927-1928). Questo materiale è di fondamentale importanza perché testimonia sia la vita di Gramsci a Ustica, sia l'ambiente dei confinati. Le frammentarie notizie che sono circolate fino ad oggi non rispondevano infatti a quesiti come, per esempio, che tipo di scuola era quella fondata da Gramsci a Ustica; quali erano i rapporti fra gli insegnanti, gli studenti, la popolazione e le autorità che controllavano l'iniziativa; che rapporti c'erano fra i politici e i prigionieri comuni e, in definitiva, fra i politici e la colonia dei beduini di Cirenaica. E soprattutto: quante lettere scrisse Gramsci per mantenere una corrispondenza così ampia con i confinati?

La risposta non è facile come si potrebbe pensare; le fonti dirette, cioè le lettere dei confinati sono spesso da decifrare, da interpretare e da confrontare in quanto i numerosi corrispondenti scrivono in risposta a una sola lettera gramsciana della quale, a volte, riportano date differenti o addirittura non riportano la data.

Per avere un quadro completo delle date e dei destinatari delle lettere gramsciane edite e perdute è stato necessario un continuo raffronto testuale, al fine del quale ho potuto produrre la tabella che riporto qui di seguito, in cui sono sintetizzati i risultati di tale ricerca. Il metodo da me seguito parte dal fatto che a San Vittore Gramsci scriveva due lettere alla settimana (il sabato, dal 4 [END PAGE 37] aprile il lunedì) e dal fatto che Gramsci cercava di non mancare alcuna corsa postale (la corrispondenza era per lui "come il pane per l'affamato" ed è difficile pensare che egli non mantenesse vivo, nei limiti delle sue possibilità, questo unico contatto con il mondo esterno). Creata dunque una colonna di riferimento in cui ho riportato tutte le date possibili per una ideale corrispondenza gramsciana, ho controllato i testi disponibili annotando tutte le corrispondenze e le divergenze dalle date dell'epistolario ideale (date sicure e date presunte). Attraverso un secondo confronto testuale ho poi chiarito alcune date incerte determinando infine, attraverso il contesto, il diretto corrispondente delle lettere gramsciane. [END PAGE 38]
EDITE   MANCANTI PRESUNTE   SICURE  
             
1927   1927 1927   1927  
    12 febbraio        
    19 febbraio     19 febbraio a Bordiga
    5 marzo     5 marzo a Bordiga
    12 marzo 12 marzo oppure      
    19 marzo 19 marzo a Ventura    
    4 aprile     4 aprile a Bordiga
    11 aprile     11 aprile a Ventura
    2 maggio     2 maggio a Bordiga
    9 maggio 9 maggio a Ventura    
    9 maggio        
    16 maggio        
    16 maggio        
    6 giugno 6 giugno oppure      
    13 giugno 13 giugno a Ventura    
    13 giugno 13 giugno a Ventura    
    20 giugno        
    20 giugno        
    27 giugno        
4 luglio a Berti 4 luglio     4 luglio a Bordiga
    11 luglio        
    18 luglio        
    25 luglio     25 luglio a Lauriti
    1 agosto        
8 agosto a Berti          
    15 agosto     15 agosto a Lauriti
    15 agosto        
5 settembre a Berti          
    19 settembre        
    26 settembre        
    10 ottobre     10 ottobre a Silvestri
    17 ottobre        
    24 ottobre        
31 ottobre a Berti          
    5 dicembre        
26 dicembre a Berti          
             
EDITE   MANCANTI PRESUNTE   SICURE  
1928   1928 1928   1928  
    23 gennaio        
30 gennaio a Berti          
    13 febbraio        
    19 marzo        
    26 marzo     26 marzo a Tucci
    2 aprile     2 aprile a Berti
    16 aprile        
    23 aprile        
    23 aprile        
7 maggio a Borioni          

Gramsci inviò dunque 22 lettere a Ustica di cui soltanto 7 sono state ritrovate e pubblicate; delle 15 lettere disperse, 11 sono esattamente databili, mentre per 4 date l'incertezza ha prevalso.

In generale il numero totale delle lettere scritte da Gramsci potrebbe essere molto più alto sia per l'evidente mole dei probabili scritti ancora dispersi, sia perché le numerose imprecisioni e le dimenticanze dei corrispondenti nel riportare la data di riferimento delle lettere gramsciane potrebbero farci omettere involontariamente una o più lettere di Gramsci.

Il materiale contenuto nelle lettere dei corrispondenti è denso di notizie, di descrizioni e di aneddoti particolarmente utili per approfondire la vita dei prigionieri politici a Ustica. Attraverso queste lettere si può anche risalire al contenuto delle lettere perdute di Gramsci determinando così un parallelo fra queste lettere e quelle edite nell'epistolario dal carcere. Per fare un esempio, dalle lettere dei confinati apprendiamo che nei mesi di marzo e aprile 1927 Gramsci scrisse lungamente a proposito del teatro pirandelliano e della scena contemporanea; proprio in quei giorni Gramsci vergava infatti la nota lettera del 19 marzo 1927 in cui scriveva di volersi occupare del teatro pirandelliano e della scena contemporanea, appunto. Ma dalle lettere di Piero Ventura ci è possibile ricostruire gli argomenti trattati da Gramsci e parte delle sue analisi sul teatro. Una ricerca ad ampi orizzonti sul confino di Ustica valorizzerebbe anche, dunque, la corrispondenza gramsciana, sia quella edita, sia quella dispersa. Nelle lettere dei corrispondenti vi sono, fra l'altro, numerose testimonianze utili per una completa biografia gramsciana al confino di Ustica e per una dettagliata ricostruzione storica dell'ambiente usticese attraverso gli occhi dei confinati politici.

Sono dunque questi i motivi per cui è auspicabile uno studio che offra un quadro generale del periodo e che possa essere un punto di riferimento per eventuali ricerche più approfondite e specializzate sui molti aspetti riguardanti Gramsci al confino di Ustica.   ^ return to top ^ < prev | tofc | next >